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NikonClub.it Community > PRODOTTI NIKON > NIKON DIGITAL REFLEX
Pagine: 1, 2, 3, 4
StefanoBonfa
QUOTE(Aaron80 @ May 4 2005, 09:11 PM)
QUOTE(Aaron80 @ May 4 2005, 10:02 AM)
...una differenza significativa potrebbe essere questa:

http://www.outbackphoto.com/workshop/photo...ay07/essay.html
*


...nessunissima considerazione in merito?


L'articolo in questione è un miscuglio di mistificazioni e corbellerie: solo disinformazione.

Un sensore DX dietro un obiettivo 35mm non effettua nessuna moltiplicazione di focale e nessuna moltiplicazione della profondità di campo, ma solo un semplice e banale crop nel piano focale.

Se prendo una foto e taglio i bordi, restringo solo la visuale, non modifico nè la profondità di campo nè la focale dell'obiettivo che ha ripreso la scena.

Le due immagini dell'articolo hanno la stessa prospettiva e la stessa visuale, quindi sono state scattate alla stessa distanza ponendo, ad esempio, una focale di 100mm sulla D2X e di conseguenza una focale di 150mm sulla D1s.
Ma lo sanno anche i bambini che, a parità di distanza e diaframma, una focale più corta ti offre una maggiore profondità di campo, non c'era bisogno dell'autore di quell'articolo per una scoperta così sensazionale...
Se vuoi la stessa prospettiva, la stessa visuale e la stessa profondità di campo, basta scattare con il 100mm sulla D1s e tagliare i bordi.




StefanoBonfa
QUOTE(StefanoBonfa @ May 5 2005, 11:43 AM)
D1s


Ops.. ste sigle... si capiva che mi riferivo alla 1Ds Mark II... non ho molta dimestichezza con Canon, sorry
Aaron80
QUOTE(StefanoBonfa @ May 5 2005, 10:43 AM)
Se vuoi la stessa prospettiva, la stessa visuale e la stessa profondità di campo, basta scattare con il 100mm sulla D1s e tagliare i bordi.
*


...Stefano, il problema nasce se voglio la stessa ridotta PDC che posso ottenere dalla 1Ds con la D2X mica il contrario...

...lo so che sono cose scontate ma non credo che tutti si aspettassero una differenza così marcata come mostrano le foto...
matteoganora
QUOTE(StefanoBonfa @ May 5 2005, 10:43 AM)
L'articolo in questione è un miscuglio di mistificazioni e corbellerie: solo disinformazione.

Un sensore DX dietro un obiettivo 35mm non effettua nessuna moltiplicazione di focale e nessuna moltiplicazione della profondità di campo, ma solo un semplice e banale crop nel piano focale.

Se prendo una foto e taglio i bordi, restringo solo la visuale, non modifico nè la profondità di campo nè la focale dell'obiettivo che ha ripreso la scena.


Tutto OK, e del circolo di confusione non ne parliamo?

La sensazione di nitidezza, causa della PDC, che nulla ha a che vedere con il piano di messa a fuoco che uno è e uno rimane, dipende anche dalla dimensione del piano impressionabile.
giannizadra
Sono stufo di ripetere sempre le stesse cose, ma se serve...
A parità di diaframma e dimensione di immagine finale (a schermo o in stampa) la profondità di campo di un 35 mm sul Dx (D2X) sarà esattamente identica a quella di un 52,5mm che riprenda la stessa immagine con il 24x36 mm (Eos 1 DS).
Identica sarà pure la distribuzione dei piani e le due immagini saranno perfettamente sovrapponibili. Identico pure il tempo di sicurezza per evitare il mosso...
Questo "miracolo" è reso possibile dal fatto che, per avere le stesse dimensioni di immagine finale dobbiamo ingrandire il fotogramma Dx 1,5 volte di più del fotogramma 24x36, di cui rappresenta un crop centrale, aumentando di 1,5 volte circolo di confusione dei punti fuori fuoco ed effetto delle vibrazioni.
Prima di tifare per la maggiore o minore profondità di campo dell'una o dell'altra sarebbe bene ripassare i fondamentali...
Lo dico soprattutto a chi scrive test comparati invece di coltivare broccoli... mad.gif
abyss
Scusa Gianni, mi viene un dubbio:
premesso che non sono e non voglio essere un “tecnico”, pensavo che la dimensione fisica del sensore influenzasse, com’è ovvio, l’angolo di campo ripreso (a parità di focale), ma non avesse molto a che vedere con l’ingrandimento necessario ad avere una stampa di certe dimensioni…
Infatti, mentre possiamo pensare che con la pellicola (che ne so, un negativo a colori Kodak 100ASA) fotogrammi di formato 24x36 o 6x6 siano diversi solo per le dimensioni (quindi il tuo ragionamento mi torna, per una stampa 20x30 devo ingrandire di più il 24x36 del 6x6…) per un digitale, 6Mpixel (ad esempio) sono 6Mpixel e danno un’immagine circa 2000x3000 (o giù di li, dipende se sensore 3/2, 4/3, …) indipendentemente dalle sue dimensioni fisiche (e quindi dalle dimensioni fisiche di ogni singolo pixel, che influenzano grandemente la qualità d’immagine, come sappiamo, ma qui parliamo di altro).
Quando carico sul PC (o quello che è) un file che contiene una foto da 6Mpixel il PC non sa assolutamente se il sensore era “piccolo” o “grande”: ha una foto 3000x2000 da gestire.
Il che influenza poi l’ingrandimento che posso avere senza interpolazioni a 300dpi o a 200dpi etc…
Quindi, secondo me, alla focale ‘equivalente’ (he he…) di 100mm una compattina da 6Mpixel col micro-sensore ha più “PDC” di una foto ripresa su un sensore 24x36 da 6mpixel con una focale (vera) di 100mm (a parità di apertura ed immagine fianle).
Mi torna invece il ragionamento sulle vibrazioni e tempi di sicurezza.
Dove sbaglio? Che pezzo mi sono perso? blink.gif
Ciao!
Aaron80
...Gianluigi, sarai anche stufo di ripeterti ma i fatti non ti cosano... se fosse come dici le foto del link dovrebbero essere identiche, invece non lo sono...

...c'è una sostanziale differenza tra sensore e pellicola: mentre con la pellicola il numero degli ingrandimenti in stampa è determinato esclusivamente dal rapporto tra la dimensione della stampa e quella del negativo col digitale il numero degli ingrandimenti è determinato dalla dimensione della stampa, dalla sua risoluzione (espressa in dpi) e della risoluzione del sensore (espressa in MP) e non dalla sua dimensione... se io ho una foto a 6MP non importa che sia stata scatta da un sensore di 3x2mm o 3x2cm, se voglio stamparla 20x30cm a 300dpi subirà gli stessi ingrandimenti sia che il sensore che l'ha scatta sia grande come un lenzuolo sia che il sensore sia grande come un francobollo... sempre 6MP sono...

...ammettendo di avere quindi 2 sensori di pari risoluzione ma di diverse dimensioni (ammettiamo un DX e un FF) le foto scattate da questi per essere stampate ad una determinata dimensione subiranno lo stesso identico numero di ingrandimenti... con la pellicola invece un negativo 24x36mm ed uno 4x6cm non subiscono lo stesso numero di ingrandimenti per raggiungere la stessa dimensione di stampa... ecco che le cose sono un po' diverse quindi...
...c'è da considerare poi che i sensori delle 2 macchine in questione non hanno medesima densità e che la Canon ha densità minore...

...il tempo di sicurezza poi, essendo dovuto esclusivamente all'angolo di campo inquadrato, sarà il medesimo ma questo è tutt'altro discorso...
giannizadra
QUOTE(abyss @ May 5 2005, 03:42 PM)
Scusa Gianni, mi viene un dubbio:
premesso che non sono e non voglio essere un “tecnico”, pensavo che la dimensione fisica del sensore influenzasse, com’è ovvio, l’angolo di campo ripreso (a parità di focale), ma non avesse molto a che vedere con l’ingrandimento necessario ad avere una stampa di certe dimensioni…
Infatti, mentre possiamo pensare che con la pellicola (che ne so, un negativo a colori Kodak 100ASA) fotogrammi di formato 24x36 o 6x6 siano diversi solo per le dimensioni (quindi il tuo ragionamento mi torna, per una stampa 20x30 devo ingrandire di più il 24x36 del 6x6…) per un digitale, 6Mpixel (ad esempio) sono 6Mpixel e danno un’immagine circa 2000x3000 (o giù di li, dipende se sensore 3/2, 4/3, …) indipendentemente dalle sue dimensioni fisiche (e quindi dalle dimensioni fisiche di ogni singolo pixel, che influenzano grandemente la qualità d’immagine, come sappiamo, ma qui parliamo di altro).
Quando carico sul PC (o quello che è) un file che contiene una foto da 6Mpixel il PC non sa assolutamente se il sensore era “piccolo” o “grande”: ha una foto 3000x2000 da gestire.
Il che influenza poi l’ingrandimento che posso avere senza interpolazioni a 300dpi o a 200dpi etc…
Quindi, secondo me, alla focale ‘equivalente’ (he he…) di 100mm una compattina da 6Mpixel col micro-sensore ha più “PDC” di una foto ripresa su un sensore 24x36 da 6mpixel con una focale (vera) di 100mm (a parità di apertura ed immagine fianle).
Mi torna invece il ragionamento sulle vibrazioni e tempi di sicurezza.
Dove sbaglio? Che pezzo mi sono perso? blink.gif
Ciao!
*



Ti sfugge solo che, nel ragionamento su 35mm e DX, io ho affermato che la profondità di campo di un'immagine ripresa da un 35mm sul Dx è identica a quella della stessa immagine scattata da un 52,5mm sul 24x36 A PARITA' DI DIMENSIONI DELL'IMMAGINE FINALE: il numero dei pixel, e la dimensione di stampa calcolata dal software non c'entra nulla. Con il sensorino di una compatta dovrai ingrandire di più per ottenere le stesse dimensioni d'immagine finale e quindi cambia il riferimento alla focale equivalente, ma la morale è esattamente la stessa.
Pellicola o sensore, l'aritmetica resta uguale: 2x1,5 e 0,2x15 fanno sempre tre... dry.gif
Aaron80
QUOTE(gianluigizadra @ May 5 2005, 03:05 PM)
Ti sfugge solo che, nel ragionamento su 35mm e DX, io ho affermato che la profondità di campo di un'immagine ripresa da un 35mm sul Dx è identica a quella della stessa immagine scattata da un 52,5mm sul 24x36 A PARITA' DI DIMENSIONI DELL'IMMAGINE FINALE: il numero dei pixel, e la dimensione di stampa calcolata dal software non c'entra nulla. Con il sensorino di una compatta dovrai ingrandire di più per ottenere le stesse dimensioni d'immagine finale e quindi cambia il riferimento alla focale equivalente, ma la morale è esattamente la stessa.
Pellicola o sensore, l'aritmetica resta uguale: 2x1,5 e 0,2x15 fanno sempre tre... dry.gif
*


...Gianni, se il sensorino della compatta ha anch'esso 12MP la foto che fa subisce gli stessi ingrandimenti che subisce una foto di una D2X per essere stampata alle stesse dimensioni...
giannizadra
QUOTE(gianluigizadra @ May 5 2005, 04:05 PM)
QUOTE(abyss @ May 5 2005, 03:42 PM)
Scusa Gianni, mi viene un dubbio:
premesso che non sono e non voglio essere un “tecnico”, pensavo che la dimensione fisica del sensore influenzasse, com’è ovvio, l’angolo di campo ripreso (a parità di focale), ma non avesse molto a che vedere con l’ingrandimento necessario ad avere una stampa di certe dimensioni…
Infatti, mentre possiamo pensare che con la pellicola (che ne so, un negativo a colori Kodak 100ASA) fotogrammi di formato 24x36 o 6x6 siano diversi solo per le dimensioni (quindi il tuo ragionamento mi torna, per una stampa 20x30 devo ingrandire di più il 24x36 del 6x6…) per un digitale, 6Mpixel (ad esempio) sono 6Mpixel e danno un’immagine circa 2000x3000 (o giù di li, dipende se sensore 3/2, 4/3, …) indipendentemente dalle sue dimensioni fisiche (e quindi dalle dimensioni fisiche di ogni singolo pixel, che influenzano grandemente la qualità d’immagine, come sappiamo, ma qui parliamo di altro).
Quando carico sul PC (o quello che è) un file che contiene una foto da 6Mpixel il PC non sa assolutamente se il sensore era “piccolo” o “grande”: ha una foto 3000x2000 da gestire.
Il che influenza poi l’ingrandimento che posso avere senza interpolazioni a 300dpi o a 200dpi etc…
Quindi, secondo me, alla focale ‘equivalente’ (he he…) di 100mm una compattina da 6Mpixel col micro-sensore ha più “PDC” di una foto ripresa su un sensore 24x36 da 6mpixel con una focale (vera) di 100mm (a parità di apertura ed immagine fianle).
Mi torna invece il ragionamento sulle vibrazioni e tempi di sicurezza.
Dove sbaglio? Che pezzo mi sono perso? blink.gif
Ciao!
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Ti sfugge solo che, nel ragionamento su 35mm e DX, io ho affermato che la profondità di campo di un'immagine ripresa da un 35mm sul Dx è identica a quella della stessa immagine scattata da un 52,5mm sul 24x36 A PARITA' DI DIMENSIONI DELL'IMMAGINE FINALE: il numero dei pixel, e la dimensione di stampa calcolata dal software non c'entra nulla. Con il sensorino di una compatta dovrai ingrandire di più per ottenere le stesse dimensioni d'immagine finale e quindi cambia il riferimento alla focale equivalente, ma la morale è esattamente la stessa.
Pellicola o sensore, l'aritmetica resta uguale: 2x1,5 e 0,2x15 fanno sempre tre... dry.gif
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PS. Ho letto dopo aver postato quanto sopra il ragionamento di Aaron, che mi ha fatto capire meglio cosa intendevi dire anche tu:ciò che ho scritto sopra vale per l'equivalenza pellicola-sensore; sul resto (pdc tra due sensori di diversa dimensione ma di identica risoluzione ad es.) forse è meglio che ci pensi su un po'.
Sono un vecchio pellicolaio, ma qualcosa nel vostro ragionamento non mi quaglia...sospendo il giudizio, ma ne verrò a capo. In qualche modo.
abyss
QUOTE(gianluigizadra @ May 5 2005, 04:05 PM)
Con il sensorino di una compatta dovrai ingrandire di più per ottenere le stesse dimensioni d'immagine finale<_<
*



Boh! Per "immagine finale" parliamo di foto vista sul monitor (es. al 100%) o stampata su carta (es. 20x30)? In questo caso continuo a non capire la necessità del maggiore ingrandimento tra "sensorino" e "sensorone" (a parità di pixel): le due immagini sono 'grandi' uguale in partenza blink.gif
Se invece stiamo facendo riferimento a cose diverse, allora cerco di "rifasarmi"... Help!
giannizadra
QUOTE(Aaron80 @ May 5 2005, 04:16 PM)
QUOTE(gianluigizadra @ May 5 2005, 03:05 PM)
Ti sfugge solo che, nel ragionamento su 35mm e DX, io ho affermato che la profondità di campo di un'immagine ripresa da un 35mm sul Dx è identica a quella della stessa immagine scattata da un 52,5mm sul 24x36 A PARITA' DI DIMENSIONI DELL'IMMAGINE FINALE: il numero dei pixel, e la dimensione di stampa calcolata dal software non c'entra nulla. Con il sensorino di una compatta dovrai ingrandire di più per ottenere le stesse dimensioni d'immagine finale e quindi cambia il riferimento alla focale equivalente, ma la morale è esattamente la stessa.
Pellicola o sensore, l'aritmetica resta uguale: 2x1,5 e 0,2x15 fanno sempre tre... dry.gif
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...Gianni, se il sensorino della compatta ha anch'esso 12MP la foto che fa subisce gli stessi ingrandimenti che subisce una foto di una D2X per essere stampata alle stesse dimensioni...
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Anche questo intervento di Aaron l'ho letto dopo aver postato l'ultima. Sto riflettendo. Spero di non fondere... biggrin.gif
Stessa cosa per l'ultimo di Abyss: mi sa che se non ne esco torno definitivamente alla pellicola.....
abyss
Ok, in effetti ci stiamo 'sovrapponendo' nelle risposte.
Meglio aggiornarci a tra un po'!
bergat@tiscali.it
Se fotogrofo con una compatta da 6 Mp con il sensore da 1 mmq e con una normale sempre da 6 Mp ma col sensore da 24X36, con la stessa ottica che possa coprire in un caso 1mmq e nell'altro il 24X36, avro' una densità di informazioni (con lo stesso numero di pixel) maggiori sulla compatta.

ma in tal caso, costringo l'ottica ad una concentrazione dei raggi molto più marcata, ovverossia il potere risolvente della compatta deve necessariamente essere maggiore per registare in uno spazio molto più piccolo.

Non è solo il sensore a dover avere dei pixel differenti per dimensione e più addensati, ma anche l'ottica è sforzata come progetto.

Saluti

Bergat
giannizadra
Mi sa che avete ragione: ma mi scoccia... biggrin.gif e voglio pensarci ancora.
abyss
Bergat, infatti è come dici. Più è piccolo il sensore e più alto dovrebbe essere il "potere risolvente" dell'obiettivo per mantenere le stesse (si spera alte...) prestazioni!
Ma ora con Gianni ci stavamo 'scervellando' sulla PDC...
_Led_
QUOTE(gianluigizadra @ May 5 2005, 04:40 PM)
Mi sa che avete ragione: ma mi scoccia... biggrin.gif  e voglio pensarci ancora.
*



Devi rifarti a quello che ha detto Matteo poco sopra: una cosa è la sensazione di nitidezza, altra cosa è la profondità di campo intesa come espressione matematica direttamente correlata col cerchio di confusione.
La profondità di campo nelle condizioni da te citate (35 mm su D2x e 52 su 1DsM2) è la stessa per le due macchine se il cerchio di confusione si prende per convenzione uguale sulle due macchine (quello 0,03 mm che ci portiamo appresso dalla pellicola...).
bergat@tiscali.it
Per quanto riguarda la profondità di campo è l'ottica che la determina ma è funzione del sensore.

Mi spiego un 35 mm avrà sempre la stessa profondità di campo ma questa dipenderà dal sensore o dalla pellicola che lo copre.

Vedere a tal proposito il seguente link

profondità di campo

Saluti

bergat
giannizadra
QUOTE(Led566 @ May 5 2005, 04:54 PM)
QUOTE(gianluigizadra @ May 5 2005, 04:40 PM)
Mi sa che avete ragione: ma mi scoccia... biggrin.gif  e voglio pensarci ancora.
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Devi rifarti a quello che ha detto Matteo poco sopra: una cosa è la sensazione di nitidezza, altra cosa è la profondità di campo intesa come espressione matematica direttamente correlata col cerchio di confusione.
La profondità di campo nelle condizioni da te citate (35 mm su D2x e 52 su 1DsM2) è la stessa per le due macchine se il cerchio di confusione si prende per convenzione uguale sulle due macchine (quello 0,03 mm che ci portiamo appresso dalla pellicola...).
*



Il tuo ragionamento, Led, è esattamente identico al mio: ma, come il mio, non tiene conto della prospettiva "numerica" e non geometrica introdotta da Aaron e Abyss. 300 dpi/inch dovrebbero avere sempre le stesse dimensioni, a prescindere da quelle dei pixel di partenza...ma mi dispiace... biggrin.gif
StefanoBonfa
QUOTE(Aaron80 @ May 5 2005, 12:52 PM)
...Stefano, il problema nasce se voglio la stessa ridotta PDC che posso ottenere dalla 1Ds con la D2X mica il contrario...


Ho solo cercato di fornire una informazione corretta, non acqua per far macinare questo o quel mulino.
L'importante è sapere come funziona la macchina, poi se vuoi meno o più profondità di campo, basta usare le regole classiche che sicuramente conosci.

La profondità di campo è relativa solo alla messa a fuoco di un obiettivo e non è legata nè alla nitidezza (potere risolvente e contrasto) dell'obiettivo, nè a quella del dispositivo che registra l'immagine proiettata, pellicola o sensore che sia.
E' un dato standard calcolabile a priori mediante semplici formule che fanno uso solo dei parametri geometrici dell'obiettivo e di un valore universalmente accettato e costante per il cerchio di confusione.

Riguardo la risoluzione e il formato c'è una gran confusione di termini e di concetti. In realtà i concetti sono semplicissimi.

A prescindere dal formato, quella che si chiama risoluzione di un sensore, e viene espressa in megapixel, non ha niente a che vedere con il potere risolvente del sensore. Per ottenerla basta moltiplicare la larghezza per l'altezza (in pixel) dell'immagine.
Ad esempio, l'immagine prodotta da una D70 è 3008 x 2000. Eseguendo il prodotto otterrete 6.01 megapixel. Sono i cosiddetti pixel attivi; noterete che questo valore è diverso dal numero dei pixel totali... ma questo è un'altro discorso.
Questa risoluzione, così come l'abbiamo calcolata, è strettamente legata alla risoluzione di stampa o di visualizzazione.
Ad esempio, se volete stampare a 300 dpi, basta calcolare 3008/300 ed avrete la larghezza della foto in pollici (1 pollice = 2.54 cm), analogamente per l'altezza. Oppure, se dividete 3008 per la larghezza in pollici della foto, avrete la risoluzione di stampa.

Il potere risolvente vi fornisce, invece, una indicazione sulla dimensione dei dettagli più fini che possono essere visualizzati in una immagine, sempre a prescindere dal formato. Si misura in linee per millimetro, o meglio coppie di linee per millimetro (una nera e una bianca di uguale larghezza).
In realtà è un dato di comodo che si usava in passato, oggi si preferisce ragionare in termini di MTF.
Se volete conoscere le dimensioni dei dettagli più fini che potrete avere in una foto, basta considerare il potere risolvente e il rapporto di riproduzione (dipende dalla focale e dalla distanza di ripresa, lo potete trovare anche nel foglio di istruzioni accluso agli obiettivi).

Il potere risolvente di un sensore non dipende dal formato, ma dalle caratteristiche del sensore e da un parametro geometrico che fornisce la massima risoluzione ottenibile. Questo parametro è il pixel pitch, ovvero la dimensione di un lato dei pixel (per pixel quadrati corrisponde anche alla distanza tra due pixel adiacenti).


F.Giuffra
Non c'è rivista che non faccia una recensione della 16Mpix della Canon, ma nessuna dice che con il suo sensore full frame vignetta, come mai?

Non hanno il coraggio di dirlo o il ff non vignetta proprio?
abyss
Ciao Fabrizio,
io non credo che sia la Canon col sensore 24x36 a 'vignettare' (diciamo "caduta di luce ai bordi") quanto piuttosto che, col sensore Dx, più piccolo del formato Leica, ogni obiettivo che sa coprire il 24x36 'vignetterà' poco o niente su un DX, visto che la parte dove lui ha potenziali 'problemi', non viene interessata.
Se però monti un ottimo obiettivo con scarsa caduta di luce ai bordi sulla Canon "incriminata", credo che non sarà certo il sensore ad introdurne di sua...
Comunque, come fai rilevare, in effetti per il confronto tra DX e formato Leica, visto che spesso nelle Nikon si montano ottiche che coprono l'intero formato Leica, riguardo la caduta di luce ai bordi vede potenzialmente avvantaggiato il DX.
Io, da tradizionalista, ero tra quelli che auspicavano un sensore 24x36 anche per Nikon ma piano piano, come puoi vedere anche da questo post che ho 'lanciato', mi sto ricredendo...
Aaron80
QUOTE(F.Giuffra @ May 5 2005, 07:45 PM)
Non c'è rivista che non faccia una recensione della 16Mpix della Canon, ma nessuna dice che con il suo sensore full frame vignetta, come mai?

Non hanno il coraggio di dirlo o il ff non vignetta proprio?
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...guarda che non è una caratteristica intrinseca del sensore o del corpo macchina quella di vignettare, dipende dall'obiettivo che si usa... se poi consideri che puoi facilmente metterci davanti tanti bei vetri Zeiss quello della vignettatura diventa l'ultimo dei problemi... il primo è dove recuperare i soldi... ho visto cose uscire da 1Ds Mark II e Distagon 21/2.8 da lasciare male... ovvio che con gli zoom ultragrandangolari qualche problemino lo si ha di sicuro...
autolycus
QUOTE(F.Giuffra @ May 5 2005, 07:45 PM)
Non c'è rivista che non faccia una recensione della 16Mpix della Canon, ma nessuna dice che con il suo sensore full frame vignetta, come mai?

Non hanno il coraggio di dirlo o il ff non vignetta proprio?
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veramamente se prendi le reflex a pellicola ottieni la stessa vignettatura sia canon che nikon
e non penso che con una tale macchina si monti una lente da 100 euro



anche la d2x vignetta se monti un obiettivo russo shtarlimiao f8 da ben 10 euro!

x f ciuffra questo è quello che fa una canon1ds2 con un grandangolare zeiss:

(full res)
28 f2:
http://www.dslrexchange.com/image_dir/stinky28full.jpg

21 distagon 2.8
http://www.dslrexchange.com/image_dir/stinky21full.jpg

21 di nuovo

user posted image

qua ci sono foto fatte con il 15mm se va il link a me ora non andava

http://iapf.physik.tu-berlin.de/jbohs/HKO/show/Zeiss.html



il full frame ti fa proprio cosi paura???












F.Giuffra
Mi pareva che uno dei motivi per cui Nikon scelse il formato Dx fosse il fatto che le micro lenti davanti al sensore, a differenza della pellicola, avessero dei problemi con la luce che arriva inclinata, sopratutto ai bordi dell'immagine e con i grandangoli. Per questo ha fatto dei sensori che tagliassero via il bordo dell'immagine e degli obiettivi grandangolari studiati apposta per i Dx.

Forse la 16Mpix non ha le microlenti davanti al sensore? Forse ho capito male? Ma allora quale è il motivo per cui Nikon ha fatto un formato nuovo, che pure non è tipo da sfornarne uno per niente?
autolycus
QUOTE(F.Giuffra @ May 5 2005, 09:45 PM)
Mi pareva che uno dei motivi per cui Nikon scelse il formato Dx fosse il fatto che le micro lenti davanti al sensore, a differenza della pellicola, avessero dei problemi con la luce che arriva inclinata, sopratutto ai bordi dell'immagine e con i grandangoli. Per questo ha fatto dei sensori che tagliassero via il bordo dell'immagine e degli obiettivi grandangolari studiati apposta per i Dx.

Forse la 16Mpix non ha le microlenti davanti al sensore? Forse ho capito male? Ma allora quale è il motivo per cui Nikon ha fatto un formato nuovo, che pure non è tipo da sfornarne uno per niente?
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le mircolenti migliorano il loro funzionamento in ogni genrazione di fotocamere,
e il fare un grandangolo full frame "tosto" costa svariate volte in piu che farlo dx
(2600 il 21 e il 15 6000 zeiss ekkk kk)
dx di bello la non vignettatura con ottiche "standard" anche non eccessivamente costose, praticamente con tutto il suo parco ottiche

sono strade diverse

mi pare avendo testato entrambi i 2 mondi che nikon da piu feeling tipo pulsanti in posti immediati eccc praticità insomma

canon invece va avanti per fare primati con prezzi anche molto piu alti. approccio alla fotocamera all inizio scomodo però però.... mi soddisfa assai biggrin.gif
Aaron80
QUOTE(F.Giuffra @ May 5 2005, 09:45 PM)
Mi pareva che uno dei motivi per cui Nikon scelse il formato Dx fosse il fatto che le micro lenti davanti al sensore, a differenza della pellicola, avessero dei problemi con la luce che arriva inclinata, sopratutto ai bordi dell'immagine e con i grandangoli. Per questo ha fatto dei sensori che tagliassero via il bordo dell'immagine e degli obiettivi grandangolari studiati apposta per i Dx.

Forse la 16Mpix non ha le microlenti davanti al sensore? Forse ho capito male? Ma allora quale è il motivo per cui Nikon ha fatto un formato nuovo, che pure non è tipo da sfornarne uno per niente?
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...è vero, ci sono dei problemi con la luce che arriva inclinata ma basta farla arrivare dritta... lo stesso problema potrebbe averlo un sensore DX se gli si mettesse davanti un'ottica ultragrandangolare di scarsa qualità... come Nikon ha fatto grandangolari ottimi per il formato DX c'è chi ne ha fatti di stellari per il formato Leica...
giannizadra
QUOTE(Aaron80 @ May 5 2005, 11:33 PM)
QUOTE(F.Giuffra @ May 5 2005, 09:45 PM)
Mi pareva che uno dei motivi per cui Nikon scelse il formato Dx fosse il fatto che le micro lenti davanti al sensore, a differenza della pellicola, avessero dei problemi con la luce che arriva inclinata, sopratutto ai bordi dell'immagine e con i grandangoli. Per questo ha fatto dei sensori che tagliassero via il bordo dell'immagine e degli obiettivi grandangolari studiati apposta per i Dx.

Forse la 16Mpix non ha le microlenti davanti al sensore? Forse ho capito male? Ma allora quale è il motivo per cui Nikon ha fatto un formato nuovo, che pure non è tipo da sfornarne uno per niente?
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...è vero, ci sono dei problemi con la luce che arriva inclinata ma basta farla arrivare dritta... lo stesso problema potrebbe averlo un sensore DX se gli si mettesse davanti un'ottica ultragrandangolare di scarsa qualità... come Nikon ha fatto grandangolari ottimi per il formato DX c'è chi ne ha fatti di stellari per il formato Leica...
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Hai ragione, Aaron: e restano stellari anche sul Dx. Per esempio, il 14 e il 17-35 Nikon...
bergat@tiscali.it
QUOTE(gianluigizadra @ May 5 2005, 11:15 PM)
QUOTE(Aaron80 @ May 5 2005, 11:33 PM)
QUOTE(F.Giuffra @ May 5 2005, 09:45 PM)
Mi pareva che uno dei motivi per cui Nikon scelse il formato Dx fosse il fatto che le micro lenti davanti al sensore, a differenza della pellicola, avessero dei problemi con la luce che arriva inclinata, sopratutto ai bordi dell'immagine e con i grandangoli. Per questo ha fatto dei sensori che tagliassero via il bordo dell'immagine e degli obiettivi grandangolari studiati apposta per i Dx.

Forse la 16Mpix non ha le microlenti davanti al sensore? Forse ho capito male? Ma allora quale è il motivo per cui Nikon ha fatto un formato nuovo, che pure non è tipo da sfornarne uno per niente?
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...è vero, ci sono dei problemi con la luce che arriva inclinata ma basta farla arrivare dritta... lo stesso problema potrebbe averlo un sensore DX se gli si mettesse davanti un'ottica ultragrandangolare di scarsa qualità... come Nikon ha fatto grandangolari ottimi per il formato DX c'è chi ne ha fatti di stellari per il formato Leica...
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Il FF se ben realizzato è un pregio e non un difetto e Canon, a onor del vero, ha realizzato un 24x36 digitale di tutto rispetto.


Saluti

Bergat

Hai ragione, Aaron: e restano stellari anche sul Dx. Per esempio, il 14 e il 17-35 Nikon...
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autolycus
vero

ho trovato lo schema ottico del 21 confrontato a un grandangolo comune

con quel numero spropositato di lenti hanno fatto si che i raggi risultassero molto meno inclinati




che sonno...
georgevich
blink.gif blink.gif ohmy.gif ohmy.gif dry.gif
Aaron80
...poi non servono nemmeno per forza degli Zeiss per non far vignettare il FF, questo è un esempio di 1Ds con il 24mm decentrabile e basculabile Canon completamente decentrato in verticale (11mm di decentramento)... crop del bordo:

http://xoomer.virgilio.it/ag.taccon/cap1.jpg

...immagine completa ridimensionata:

http://xoomer.virgilio.it/ag.taccon/c2.jpg

...io vignettature o difetti particolari non ce ne vedo...
Gennaro Ciavarella
non bisogna prescindere dal fatto che tutti questi discorsi vanno bene perche' allo stato attuale le immagini digitali passano attraverso dei "colli di bottiglia", stampa e monitor, che hanno capacita' limitate

quando questi miglioreranno si andrà alla messa in crisi delle ottiche (perche' i sensori sono destinati a migliorare continuamente ed a cambiare tecnologie)

io credo che ottiche per un formato più grande risolverebbero meglio i problemi (forse riducendo anche i gruppi ed il numero di lenti

teniamo presente che i confronti che si fanno ora tra digitale e pellicola vengono portati attraverso gli scanner ed il loro potere risolvente fattore fuorviante per me che proiettando le mie dia vedo ben altro

in più, non so da voi, ma qui il problema stampa e' sentito

io non stampo più le mie dia perche' i risultati sono insufficienti (soprattutto se confrontati con il defunto cibachrome)

ma forse sono io che non ho ancora compreso
giannizadra
QUOTE(Aaron80 @ May 6 2005, 09:27 AM)
...poi non servono nemmeno per forza degli Zeiss per non far vignettare il FF, questo è un esempio di 1Ds con il 24mm decentrabile e basculabile Canon completamente decentrato in verticale (11mm di decentramento)... crop del bordo:

http://xoomer.virgilio.it/ag.taccon/cap1.jpg

...immagine completa ridimensionata:

http://xoomer.virgilio.it/ag.taccon/c2.jpg

...io vignettature o difetti particolari non ce ne vedo...
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Vignettature a parte (non riesco ad aprire le immagini postate da Aaron per mancata autorizzazione dell'autore) ritengo che un'ottica che copre il 24x36mm possa funzionare benissimo su un sensore delle stesse dimensioni purché progettata per far "uscire" il fascio luminoso con il giusto angolo d'incidenza: lo sono i recenti grandangolari Nikon, e presumo anche i Canon.. dry.gif
Per quanto riguarda lo stato delle mie elucubrazioni sulla profondità di campo (ammesso che interessi a qualcuno) , il mio personale pendolo sta tornando a oscillare dalla parte della mia tesi iniziale.
Se fosse giusta la tua, Aaron, ne deriverebbero conseguenze che ritengo paradossali: a parità di dimensioni del sensore, di lunghezza focale e di diaframma, la profondità di campo dipenderebbe dal numero di pixel ; ad esempio un 50 a f/2,8 sulla D2x fornirebbe una pdc assai maggiore che sulla D70 . Il che mi sembra assurdo. Siamo sicuri che la dimensione dei pixel e la necessaria maggior amplificazione del segnale non induca un effetto opposto, e che la somma algebrica dei due effetti non si annulli, azzerando la situazione e ripristinando la regola classica a me tanto cara ?
Penso che mi sfugga qualcosa, ma "sento" di non avere torto. Mi piacerebbe sentire sull' argomento, oltre ad Aaron e Abyss, anche Maio, Juza, e qualcuno che possa fare luce...
Aaron80
QUOTE(gianluigizadra @ May 6 2005, 09:18 AM)
Vignettature a parte (non riesco ad aprire le immagini postate da Aaron per mancata autorizzazione dell'autore) ritengo che un'ottica che copre il 24x36mm possa funzionare benissimo su un sensore delle stesse dimensioni purché progettata per far "uscire" il fascio luminoso con il giusto angolo d'incidenza: lo sono i recenti grandangolari Nikon, e presumo anche i Canon.. dry.gif

...devi copiare l'indirizzo ed aprirlo in una nuova finestra per vedere le foto... il sito che le ospita non accetta il collegamento diretto...
QUOTE
Per quanto riguarda lo stato delle mie elucubrazioni sulla profondità di campo (ammesso che interessi a qualcuno) , il mio personale pendolo sta tornando a oscillare dalla parte della mia tesi iniziale.
Se fosse giusta la tua, Aaron, ne deriverebbero conseguenze che ritengo paradossali: a parità di dimensioni del sensore, di lunghezza focale e di diaframma, la profondità di campo dipenderebbe dal numero di pixel ; ad esempio un 50 a f/2,8 sulla D2x fornirebbe una pdc assai maggiore che sulla D70 . Il che mi sembra assurdo. Siamo sicuri che la dimensione dei pixel e la necessaria maggior amplificazione del segnale non induca un effetto opposto, e che la somma algebrica dei due effetti non si annulli, azzerando la situazione e ripristinando la regola classica a me tanto cara ?
Penso che mi sfugga qualcosa, ma "sento" di non avere torto. Mi piacerebbe sentire sull' argomento, oltre ad Aaron e Abyss, anche Maio, Juza, e qualcuno che possa fare luce...
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...no, la PDC di sicuro non dipende dalla risoluzione del sensore... dipenderà certamente dalla sua dimensione ma quello che volevo dire è che probabilmente le considerazioni che si facevano con la pellicola (mi riferisco quelle relative al numero di ingrandimenti per raggiungere un determinato fromato di stampa) non valgono allo stesso modo col digitale... una foto uscita da un sensore DX e stampata non subisce più ingrandimenti della stassa foto uscita da un sensore FF... non essendoci un maggiore ingrandimento probabilmente non vi è nemmeno un recupero nella PDC... se era stato utilizzato un obiettivo con focale minore per avere la stessa inquadratura e la PDC era maggiore anche in stampa rimarrà maggiore allo stesso modo...
IcemanX
Bè, a pensarci potrebbe funzionare anche l'ipotesi dei pixel in più, anche se non molto marcatamente, cerco di spiegare...
Ciò che è dentro/fuori dalla PDC (profondità di campo) dipende otticamente dalle dimensioni dei circles of confusion, massacrando un po' la teoria diciamo che i raggi luminosi che vanno a comporre un singolo punto dell'immagine collidono in realtà su pellicola/sensore all'interno di un cerchio, che dipende dalla messa a fuoco/diaframma.
Nelle zone a fuoco tale cerchio è assimilabile praticamente ad un singolo punto, xchè è MOLTO piccolo, fuori fuoco; nel caso dei sensori ogni pixel si colora facendo la somma RGB di ciò che riceve, sia che siano punti "precisi" sia che siano parte di cerchi più ampi.
Quindi la dipendenza dai MP dovrebbe essere bassa, xchè aumentandoli si avrebbe maggior precisione e una soglia di visualizzazione inferiore(noteremmo il passaggio da dentro a fuori PDC qualche mm prima, forse smile.gif ); a seconda della grandezza dei pixel quindi sarebbe diversa l'interpretazione del a fuoco/fuori fuoco(cerchi più grossi contenuti in pixel più grossi), ma non sono sicuro che la cosa sia aprezzabile ad occhio.
[Se cercate all'interno del forum ci sono spiegazione migliori e corredate da illustrazioni della teoria ottica, il mio scempio qua sopra è solo esemplificativo x la questione.]

Sicuramente la PDC dipende dalla lunghezza ottica fisica, e questo è il motivo x cui sulle compatte è molto più ampia, rendendo difficile sfocare in situazioni diverse da macro (o cmq infinitamente meno rispetto alla fotografia analogica); è anche lo stesso motivo x cui col pieno formato avresti meno campo "prima", ossia un TOT con un 50mm invece la stessa quantità con un equivalente croppato a 80mm (non moltiplicato).

Altro vantaggio è l'immediata riacquisizione di nitidezza con tutti gli obiettivi con fattori del 50-60% a seconda della casa (1,5 Nik, 1,6 Can ecc ecc), a discapito di malus tranquillamente correggibili come vignettatura e distorsione. (da paint shop pro a DXO e simili)

In più c'è la possibilità di aumentare il numero di pixel avendo molto meno rumore fotonico; mantenere uguale quello elettronico, di amplificazione ecc è solo questione di costi/scelte x chi lo produce, non un'utopia.

Personalmente trovo comodo il fatto di ritrovarmi con cannoni da 450-480 comprando un 300, diciamo che soldi permettendo la scelta migliore sarebbe un'accopiata full frame - aps x quel che mi riguarda.
Saluti
IcemanX
[...] piccolo, fuori fuoco il cerchio aumenta di dimensioni; nel caso [...]

sorry wink.gif
abyss
Anche io, come Gianni, vorrei mettere insieme tutti i tasselli del collage (più per curiosità intellettuale che altro… so di certo che è più divertenfe FARE le foto! smile.gif ).
Comunque, a parte il mio ragionamento sulla non necessità di maggiore ingrandimento tra due sensori di ugual numero di pixel ma dimensioni diverse, credo che per avere maggiori delucidazioni sulla PDC occorrerebbe incrociare i dati, come anche IcemanX ha appena provato a fare, con il discorso relativo al “circolo di confusione” (come ci ricorda Matteo), che vedo a volte essere “convenzionalmente” diverso per le digitali DX rispetto al 24x36 (0,02 invece di 0,03) e come questo dato, inoltre, si ‘sposa’ con eventuali limiti di risoluzione dell’ottica montata (non so se è indifferente o comunque impatta in maniera trascurabile, non ho i numeri per fare i conti, ma se la risoluzione dell’ottica non è sufficiente a sfruttare il sensore…? Ad esempio non sono sicuro che con un micro-sensore da 1/1,8’’ farcito di 6 milioni di pixel, una ipotetica ottica economica sappia fare di meglio di quanto faceva su un sensore delle stesse dimensioni ma con 4Mpixel e quindi il discorso potrebbe impattare anche, come conseguenza, sulla PDC percepita…) blink.gif

lanpro
QUOTE(buzz @ May 2 2005, 09:23 PM)
Probabilmente chi ha fatto il test ha voluto tenere conto di tutte le caratteristiche della macchina. Noi Nikonisti ci ostiniamo, a ragione, ad usare il NEF perchè è sicuramente migliore, ma se si avesse a disposizione un jpeg buono come quello della Canon, avremmo 2 vantaggi: velocità e durata di raffica e spazio occupato.


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I vantaggi del formato RAW sono indiscutibili, indipendentemente dalla qualità del JPEG ottenuto direttamente in macchina.
Questo indipendentemente dalla Casa costruttrice (Nikon o Canon).
Sattare in RAW consente, nella Postproduzione, un'ottimizzazione dell'immagine che il JPEG, per sua natura, non offre.
giannizadra
Per quel che mi riguarda, la riflessione sulla PDC è finita: confermo la mia tesi iniziale, ivi compreso l'invito all'autore del test a dedicarsi alla zootecnia. Ringrazio quanti mi hanno fatto riflettere.
E' bello convincersi che anche in digitale il piano di messa a fuoco è uno e uno solo, e che davanti e dietro a esso l'informazione relativa a un punto fuori fuoco non può che riprodurre un punto fuori fuoco, tanto più sfuocato quanto più lo ingrandisci rispetto alle dimensioni di partenza...
Il numero dei pixel non c'entra una mazza con la PDC, e sulle dimensioni del circolo di confusione accettabile su pellicola e sensore abbiamo di che discutere per i prossimi tre secoli.
Nel frattempo la terra continuerà a girare intorno al sole, e ciò mi conforta... wink.gif
Aaron80
...penso che ci sia una cappella di fondo nel mio ragionamento... in pratica, essendo gli ingrandimenti lineari, ed essendo il circolo di confusione semplicemente la proiezione del più piccolo cerchio, distinguibile in stampa, sul sensore questo ha sempre una misura reale... gaurdare la dimensione in pixel della foto è sbagliato concettualmente...

...sta di fatto comunque che anche se il sensore è più piccolo e la stampa finale viene ingrandita maggiormente rimane comunque una sensibile differenza di profondità di campo tra FF e DX...
Aaron80
...non avevo ancora letto il tuo intervento Gianni... tongue.gif

...tralascia completamente quello che commenta il recensore nella sua prova e guarda solo le foto e la metodologia del test... le foto parlano chiaro...
abyss
QUOTE(gianluigizadra @ May 6 2005, 02:13 PM)
...e sulle dimensioni del circolo di confusione accettabile su pellicola e sensore abbiamo di che discutere per i prossimi tre secoli.
Nel frattempo la terra continuerà a girare intorno al sole, e ciò mi conforta... wink.gif
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He he Gianni, hai pienamente ragione!
Comunque parlare di questi argomenti lo trovo divertente ed interessante, visto che non ho (ovviamente) la verità rivelata e confrontare le mie idee e convinzioni sul forum è un momento di crescita intellettuale, sempre ben accetto!
Ovviamente se possibile cercherò di approfondire tramite testi affidabili e qualche simulazione.
Comunque ora fuori c'è una bella luce e, visto il vento che c'è, il mare (abito ad Ostia) deve essere piuttosto mosso e fotogenico! Quindi prendo lo zaino fotografico e vado a farmi un giretto! Con la Velvia 100 caricata in macchina... wink.gif
Ciao!
giannizadra
QUOTE(Aaron80 @ May 6 2005, 02:21 PM)
...non avevo ancora letto il tuo intervento Gianni...  tongue.gif

...tralascia completamente quello che commenta il recensore nella sua prova e guarda solo le foto e la metodologia del test... le foto parlano chiaro...
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Mi è venuta un' idea migliore, Aaron: ci procuriamo una Canon EOS Ds II (tu) e una Nikon D2x (io) , e poiché disponiamo di tutte le ottiche che servono, rifacciamo noi il test. Si attendono donazioni per la scienza... biggrin.gif
Aaron80
QUOTE(gianluigizadra @ May 6 2005, 01:59 PM)
Mi è venuta un' idea migliore, Aaron: ci procuriamo una Canon EOS Ds II (tu) e una Nikon D2x (io) , e poiché disponiamo di tutte le ottiche che servono, rifacciamo noi il test. Si attendono donazioni per la scienza... biggrin.gif
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...assolutissimamente daccordo... facendolo per "il bene della comunità" direi che il finanziamento dell'operazione può partire da una bella colletta generale no? biggrin.gif

...venghino siori... 50 euro a testa e non se ne parla più... laugh.gif
StefanoBonfa
I sensori formato 35mm costruiti in tecnologia CMOS a pixel attivi, con microlenti, vignettano per natura, a prescindere dalla vignettatura dell’obiettivo.

La vignettatura è accompagnata da una diminuzione della nitidezza, un degrado del grafico MTF del sensore e spesso da aberrazioni cromatiche.

L’entità dipende: dal diaframma e dall’ottica usata, dall’architettura interna e dalle dimensioni dei pixel, dalla larghezza della litografia, dalla qualità globale del sensore.

Per capire il perché di questo fenomeno dobbiamo considerare la struttura interna dei pixel.

L'architettura a pixel attivi, usata nelle DSLR odierne, prevede la presenza di elementi circuitali all'inteno dei pixel, ne consegue che la parte fotosensibile si riduce solo al 30-50% dell'intera superficie. Per aumentare la sensibilità, altrimenti molto bassa, si fa uso di microlenti con il compito di focalizzare sull'area fotosensibile la luce che andrebbe dispersa.

Guardando la sezione di un pixel, notiamo che l’area fotosensibile si trova sul fondo di un pozzetto circondata dall'area non fotosensibile relativa al circuito interno. Le pareti del pozzetto sono dovute alla struttura CMOS, sopra c’è il filtro colore e sopra ancora c’è la microlente.

Se un raggio di luce colpisce perpendicolarmente la superficie di un pixel, viene focalizzato al centro dell’area fotosensibile. Se continuiamo ad aumentare gradualmente l'angolo di incidenza, notiamo che ad un certo punto il raggio comincerà ad essere focalizzato ai bordi dell’area fotosensibile (diminuzione della sensibilità), poi verrà focalizzato sull’area non fotosensibile (la luce registrata in queste condizioni è solo quella dovuta a riflessione e diffrazione), e dopo colpirà un pixel adiacente relativo ad un altro colore primario. Quest’ultimo fenomeno è noto come pixel crosstalk e, nel caso di area fotosensibile non centrale e non simmetrica, darà luogo ad aberrazione cromatica.

L’angolo di incidenza di un raggio luminoso è tanto più elevato quanto più ci si allontana dal centro e quanto più la superficie di emissione si allarga (diaframmi aperti) e/o si avvicina al sensore (grandangolari). I vantaggi del formato DX sono evidenti.

L'ottimizzazione delle microlenti non può essere spinta oltre certi livelli per la natura delle DSLR che prevede l'uso di diversi obiettivi e diverse focali.

D'altra parte stiamo parlando di lenti di dimensioni inferiori a 10 millesimi di millimetro, costruite generalmente effettuando una incisione chimica a griglia seguita da una fusione controllata.

Non illudetevi, però, di vedere la vignettatura direttamente nelle foto.
Ma credete veramente che si possa essere così ingenui in fase di progetto?

La vignettatura può essere corretta sia a livello analogico, ad esempio mediante PGA (amplificatore a guadagno programmabile) nei circuiti front-end (quelli tra sensore e processore), sia a livello digitale anche prima dell'uscita del file raw. La compensazione equivale ad un aumento localizzato e variabile della sensibilità ISO con tutto quello che questo comporta.

Generalmente si possono notare solo gli effetti collaterali delle correzioni o quelli delle correzioni delle correzioni, quindi: diminuzioni del potere risolvente e del contrasto (immagini soft), compressione della gamma dinamica, degrado della fedeltà dei colori anche a livello locale, comparsa di aberrazioni cromatiche, etc.

L'entità di questi effetti può essere stimata mediante prova comparativa con pellicola.

Beh... credo di avervi annoiato abbastanza.

Un saluto

Stefano





_Led_
QUOTE(StefanoBonfa @ May 6 2005, 06:47 PM)
I sensori formato 35mm costruiti in tecnologia CMOS a pixel attivi, con microlenti, vignettano per natura, a prescindere dalla vignettatura dell’obiettivo.

...
Non illudetevi, però, di vedere la vignettatura direttamente nelle foto.
Ma credete veramente che si possa essere così ingenui in fase di progetto?

La vignettatura può essere corretta sia a livello analogico, ad esempio mediante PGA (amplificatore a guadagno programmabile) nei circuiti front-end (quelli tra sensore e processore), sia a livello digitale anche prima dell'uscita del file raw. La compensazione equivale ad un aumento localizzato e variabile della sensibilità ISO con tutto quello che questo comporta.
...
L'entità di questi effetti può essere stimata mediante prova comparativa con pellicola.

Beh... credo di avervi annoiato abbastanza.

          Un saluto

          Stefano
*



Personalmente non mi hai affatto annoiato, anzi ho letto con particolare interesse.
A questo punto il vantaggio teorico "maggiore superficie" = "minore rumore" rimane teorico e basta?
F.Giuffra
Stefano Bonsa, matricola??? Io credevo che fosse un ingeniere della Nikon, anzi, della Nasa. Grazie mille, ci hai chiarito molto le idee, anzi, continua ancora ad "annoiarci" tantissimo. Grazie da parte di tutti.

Tu hai notato queste alterazioni nelle foto a 16Mpix?

Mi pare invece che le Nikon, col formato Dx, siano praticamente immuni da questa magagne.
abyss
QUOTE(StefanoBonfa @ May 6 2005, 06:47 PM)
I
Beh... credo di avervi annoiato abbastanza.

          Un saluto

          Stefano
*



Nessuna noia, Stefano!
Più che alto hai una gran pazienza a riportare in un post tante nozioni relative alla struttura costruttiva di un sensore per fotografia digitale.

La scelta di una dimensione più piccola (il DX) del formato Leica nasce proprio (per Nikon) anche tenendo conto di quanto hai detto.
Poi ogni casa ha fatto le sue scelte anche commerciali...
Al di la dei vantaggi e svantaggi tecnici, mi piace sottolineare che almeno Nikon ha (finora) adottato il DX su tutte le sue macchine reflex, mentre altri costruttori hanno in giro, contemporaneamente tre (tre!) formati di sensore per reflex, con i relativi 'impicci' per i propri utenti.
Spero, come dicevo altrove, che il DX possa 'reggere' il progresso tecnologico futuro per un po' di anni, permettendoci di sfruttare a fondo le nostre ottiche (ho da poco preso il magnifico 12-24, sia pure usato!)
Aaron80
...bella la spiegazione tecnica ma parlando terra terra c'è un detto che dice "il fine giustifica i mezzi"... se il fine è quello che si vede anche in queste pagine come ci si arriva credo passi in secondo piano... biggrin.gif
Pagine: 1, 2, 3, 4
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