QUOTE(hericcione @ Jan 14 2009, 06:36 PM)

Grazie, mi incoraggi, in pratica si stai dicendo di imparare dai miei errori...ma veramente ti senti un vecchietto?
C'è qualche guida on-line o meglio qualche dritta per fare questi calcoli più velocemente o per avere risultati migliori per quello che vorrei fare?
Grazie ancora.
Vecchietto a 68 anni fuori e 16 dentro? Non ci penso nemmeno lontanamente: fra tre anni ne avrò solo 17...
Tornando al dunque:
Per utilizzare
uno o più flash come nella preistoria (preistoria di cui abbiamo una diapositiva...

)
è sufficiente comprendere bene il concetto di numero guida (NG) e della interrelazione con sensibilità (espressa in ISO), distanza del soggetto (D in metri), apertura del diaframma (F) e della formula per calcolare il NG totale.
A parità di ISO, NG indica la potenza del flash (in realtà è la durata del lampo) e permette di calcolare a quale apertura di diaframma si ottiene l'esposizione corretta, in base alla
distanza del soggetto dal flash, secondo le formule (equivalenti):
D = NG/F
F = NG/D
Esempio pratico, a 100 ISO, flash NG=32 in Manuale a piena potenza, soggetto a 4 metri: F=32/4=8 -> imposteremo su 8 l'apertura.
Naturalmente il tempo si imposta entro i limiti consentiti dal minimo di sincronizzazione, ma 1/125 è abbastanza accettabile ai fini di quanto stiamo discutendo. In situazioni più "evolute" (ad es.: sincro totale) sarà possibile agire anche sul tempo qualora la fotocamera consenta di scattare a tempi più rapidi del lampo, come nel caso della D70 (e simili con otturatore ibrido) e questo flashino:

,
che a 100 ISO ha NG 20 (in Manuale a piena potenza) dura 1/1200 di sec. Scattando ad 1/2000 il numero guida si riduce proporzionalmente a NG=(20x1200)/2000=12.
Variando la sensibilità (raddoppiandola o dimezzandola), il NG varia di un fattore pari alla radice quadrata di due (di norma arrotondato a 1.4): si moltiplica nel primo caso (raddoppio = 1 stop in più = +1 EV) e si divide nel secondo (dimezzamento = 1 stop in meno = -1EV).
Tutto ciò vale solo ed esclusivamente nel caso il flash venga "sparato" direttamente sul soggetto, dunque niente diffusori, né illuminazione indiretta.
A voler essere pignoli si deve tener conto anche della temperatura ambiente, dato che il NG dichiarato, in condizioni cosiddette "normali", è riferito a 25° centigradi.
Semplice, no?
Naturalmente sceglieremo i valori di diaframma più vicini a quelli consentiti dalla nostra fotocamera, ottenendo -in caso di non esatta coincidenza- leggere sovra/sotto/esposizioni che ci consentiranno di "interpretare" la luce secondo il nostro stile.
Per ottenere il NG risultante dall'impiego di più flash il discorso si complica, perché la formula matematica base è riferita a più flash (anche di NG diverso) posti alla stessa distanza dal soggetto e diretti sul soggetto.
Ecco perché sostengo che impiegare il CLS di Nikon, con i suoi prelampi di monitoraggio è molto meglio ed anche molto più salutare...

Anche per imparare a scrivere si passava dalle aste e dai cerchietti...

Salutoni.
nonnoGG,
nikonista!