QUOTE(Metalslug @ Nov 18 2013, 12:06 PM)

Anche se non ho vissuto l analogico, per me la pp deve essere lo sviluppo del file raw con le correzioni del caso, non accetto lo stravolgimento della fotografia che snatura completamente lo scatto, diventando solo piu' l arte del photoshop..
La voglia del JPEG pronto mi e' venuta con queste macchine vecchierelle, non so perche' forse vedo una continuita' che le contraddistingue o semplicemente perche' mi sono fissato :-) :-) :-)
Nulla di più probabile. :-)
Beh, diciamo che lo "snaturare" lo scatto dipende da... come lo hai pensato e progettato, quello scatto.

Per esempio,
QUESTA FOTO, scattata nel 1983 per una mostra, è stata scattata con una Hasselblad 500, in studio, su Agfapan 25, illuminazione diretta con 2 flash Bowens Monolite 800, pensata già in funzione del risultato finale da ottenere e quindi dei passaggi di lavorazione a venire;
Negativo sottoposto a un passaggio su fotomeccanica;
successivo doppio passaggio in Agfacontour con diverse filtrature gialle e tempi di esposizione per ottenere due equidensitometrie che isolassero i diversi livelli di grigio che volevo isolare;
sandwich delle due agfacontour stampato a contatto su fotomeccanica;
stampa finale dal negativo fotomeccanico.
E il risultato è abbastanza esattamente quello che avevo in mente ancora prima di scattare... Si tratta di una foto "snaturata"? Non per me, visto che è quello che avevo progettato.
Spero di spiegarmi...

Poi sia chiaro, anche a me le foto "alla CSI Miami" stimolano la peristalsi intestinale, mediamente. Preferisco colori più realistici. Ma questa è una questione di gusto personale... Così come preferisco "includere" ciò che è presente sulla scena nell'immagine, che non stare a togliere roba con il timbro clone.
Ma se uno "progetta" un'immagine, post produzione compresa, anche se essa non ha più quasi nulla a che vedere con la "realtà" (quale, poi?) o il "realismo" a me va bene.