QUOTE(giovanni949 @ Nov 29 2014, 10:15 AM)

Saprai che nei forum si parla di infiniti fogli da fotografare inclinati a 45 gradi o addirittura di marchingegni più o meno complicati, io ho usato il primo dei fogli che trovi ad esempio qui (in alto a sx uno vale l'altro)
http://www.bealecorner.org/red/test-patterns/ma qualche esperto collega ritiene, a ragione, che basta un foglio di giornale-
Il foglio va fissato su supporto verticale (attaccato al muro ad es.) su una parete molto luminosa (ma preferibilmente non colpita dal sole), la macchina perpendicolare su roccioso cavalletto, lo specchio alzato, comando a distanza, diaframma spalancato, ISO al minimo. La distanza non è il caso sia la minima di MAF perchè quando fotografi alla minima distanza ? Non serve sia notevole perchè a lunga distanza la profondità di campo compensa ogni cosa e dunque con la focale intorno a 100 mm. diciamo sui 4/5 metri (poi ti dirò sull'apparente sommarietà dei dati). Primo scatto in LV trattenendo il respiro (si anche con gli accorgimenti descritti) magari ripetendo 2/3 volte, poi una gamma di scatti normali (non LV) partendo da una correzione +20 a scarti di 5 fino a -20. Esame rapido a display degli scatti più vicini a quelli in LV per individuare la fascia di interesse (nel mio caso fra -20 e -15) e ripetizione della prova variando la correzione da -20 a -15 di 1 passo alla volta. Questa volta l'esame andrà condotto su monitor serio e potrà dare risultati equivalenti ad es. fra -18 e -16. Ripetere la prova con zoom a 180 mm. ripartendo dall'inizio ma solo da -20 a -15 ad 1 passo alla volta. Alla fine ti sarai fatto un'idea precisa ma comunque ti accorgerai che fra -18 e -17 non cambia nulla. Se fossi masochista potresti ripetere la cosa variando le distanze ma appunto a lunga distanza la PDC copre le magagne, a brevissima non è che si fotografi spesso.
Ai puristi la procedura sembrerà "sommaria" ma ascolta la parola di un vecchio bacucco con 40 anni di esperienza, non ti complicare la vita, così, se non ci sono altri problemi sull'ottica, risolvi il problema e prendi una salutare confidenza con l'ottica e con la macchina per vivere insieme felici e contenti.
Buon lavoro
Ed invece secondo me è proprio il sistema giusto, faccio anch'io esattamente così.
Con una mira a 45° hai il vantaggio di vedere subito, nel caso il punto messo a fuoco non sia a fuoco perfettamente, se l'obiettivo mette a fuoco davanti o dietro, che è un vantaggio che non conta niente.
C'è però la controindicazione che, se il sensore di messa a fuoco non coincide esattamente con il riquadro che vedi nel mirino (e può succedere), ti sembra che ci sia un errore di fuoco mentre invece è solo lo scostamento fra sensore e riquadro che, data l'inclinazione a 45°, fa sì che la porzione di immagine in corrispondenza del riquadro sia fuori fuoco in quanto non è quella messa a fuoco dal sensore.
Spero che si sia capito.