Ciao Carlo, quando ho iniziato, con la mia prima Nikon, 42 anni fa', esisteva la pellicola e, a meno che non si facessero diapositive o stampe colore, la realtà era quella.
Allora la maggior parte dei laboratori fotografici (non parlo dei privati, spesso costosi) non riuscivano a rendere ottimale le stampe..pensa che alcuni affermavano di sfocare volontariamente la messa a fuoco su carta, per evitare di far vedere i difetti (!),quindi o diapositive o b/n e poi uso dell'ingranditore.
Quella, allora, era l'unica realtà oggettiva per chi non avesse tanti soldi, anche molte riviste erano all'epoca solo in b/n..e da quella provengo, e con 'quella realtà oggettiva' ho conseguito la mia esperienza.
Tieni presente che io ho accentuato il contrasto.. a malapena, ad occhio nudo, si percepivano le intersecazioni dei blocchi di cemento rispetto a come si presentavano realmente.
Ci sarebbe da dissertare sulla realtà oggettiva in b/n...quì vedo molte foto, b/n e a colori, eccessivamente sottoesposte e contrastate, con zone dove non si leggono molti particolari, forse ciò accentua fascino e mistero
....evidentemente piacciono così.. io rispetto tutti... anche chi -volontariamente- sbaglia foto..
Allora la maggior parte dei laboratori fotografici (non parlo dei privati, spesso costosi) non riuscivano a rendere ottimale le stampe..pensa che alcuni affermavano di sfocare volontariamente la messa a fuoco su carta, per evitare di far vedere i difetti (!),quindi o diapositive o b/n e poi uso dell'ingranditore.
Quella, allora, era l'unica realtà oggettiva per chi non avesse tanti soldi, anche molte riviste erano all'epoca solo in b/n..e da quella provengo, e con 'quella realtà oggettiva' ho conseguito la mia esperienza.
Tieni presente che io ho accentuato il contrasto.. a malapena, ad occhio nudo, si percepivano le intersecazioni dei blocchi di cemento rispetto a come si presentavano realmente.
Ci sarebbe da dissertare sulla realtà oggettiva in b/n...quì vedo molte foto, b/n e a colori, eccessivamente sottoesposte e contrastate, con zone dove non si leggono molti particolari, forse ciò accentua fascino e mistero

Patrizio, ti ringrazio per la risposta. Ritengo che in fotografia non esistano dei dogmi o delle regole assolute, ma che tutto alla fine debba soddisfare i gusti del fotografo. Al secondo posto viene l'osservatore.
E' quasi 40 anni che fotografo e sono partito con la vecchia pellicola in b/n che ho utilizzato per molti anni prima di passare alle diapositive, dopo un breve interregno di negativo a Colore.
Quando portavo a stampare i miei rullini nei vari negozi, spesso mi risultavano immagini come la tua, soprattutto a causa del tipo di negativo, della carta da stampa e soprattutto dal metodo di esposizione.
Esponendo a destra e passando a Ilford ho soddisfatto i miei gusti, con tonalità decise e contrastate. Quando poi ho iniziato a stampare per conto mio, ecco che le soddisfazioni maggiori sono arrivate, avendo la possibilità di scegliere volta per volta il tipo di carta.
Le tue immagini tuttavia sono perfette, ma sinceramente non mi predono, non mi danno l'emozione che mi danno certi scatti che vedo spesso, contrastati, a volte sgranati, ma potenti, ma è un mio gusto personale.
Carlo