Lo scorso giovedì, dopo quasi 2 mesi dall’ordine, il mio negoziante di fiducia mi ha consegnato il tanto atteso (e “chiacchierato”) AF-S Nikkor 70-300 f/4.5-5.6 VR. Purtroppo nell’azienda in cui lavoro gli ultimi giorni dell’anno sono decisamente intensi e, dunque, mio malgrado non sono riuscito a provare l’ottica così a fondo come avrei desiderato fare.
Pur tuttavia, constatato il grande interesse che tale lente sembra destare in molti partecipanti alla community, se la cosa può tornare utile, vi snocciolo molto, ma molto sinteticamente quelle che sono state le impressioni maturate durante la mia prima uscita fotografica con “l’ultimo arrivato”. Chiaramente, non è una prova dal rigore scientifico, né tanto meno la stessa potrebbe anche minimamente aspirare ad esserlo: in primis, per le capacità tecniche e l’esperienza del sottoscritto, ed in secondo luogo, perché - come ribadito – non v’è stata la possibilità di spremere l’obiettivo fino a mostrarne i suoi limiti intrinseci.
QUALITA’ MECCANICA:
Il prezzo pagato è quello del listino ufficiale Nital pubblicato nella relativa sezione on-line. Potrebbe sembraro caro alla luce delle quotazioni dell’usato di un 80-200 f/2,8 bighiera: eppure devo sinceramente dirvi che la qualità meccanica del 70-300 VR non ha nulla, ma proprio nulla da invidiare a quella di ottiche come il 12-24 f/4,0 (tanto per usare una pietra di paragone a me cara). Il raffronto non è casuale, poiché tutto nell’ottica in questione (finiture esterne del barilotto, plastiche, generosità della ghiera di zoomata, assenza di gioghi nelle parti in movimento, robustezza meccanica d’insieme e sensazione tattile di estrema solidità) è costruito in modo da mantenere un livello costruttivo molto simile a quello dello zoom grandangolare citato (e ciò anche considerato il fatto che mentre il 12-24 è un “Made in Japan”, questo 70-300, invece, è un “Made in Thailand”). E basta prenderlo in mano per averne conferma! Prima facie, sembrerebbe eccessivamente imponente e pesante (specie se confrontato con 18-200 VR), ma bisogna ammettere che innestato sulla D80, il complesso corpo-macchina + obiettivo mi ha sorpreso molto in positivo per l'ottimo bilanciamento. Il package comprende anche il paraluce in plastica/policarbonato HB-36 (a petalo) e la soft-case idonea a trasportarlo e a proteggerlo dalla polvere.
QUALITA’ OTTICA:
Ribadisco che si tratta di impressioni del tutto soggettive, fondate su quello che è il mio patrimonio/bagaglio di esperienze del tutto personali e, dunque, come tali potrebbero non coincidere in termini assoluti con quelle che sono o potrebbero essere le valutazioni tecniche di chi è senz’altro più competente di me.
Il 70-300 è decisamente brillante fino ai 200mm: colori saturi e neutri, nessuno slittamento cromatico (a differenza dei Sigma), molto buone sia la nitidezza che il contrasto. Chiudendo di 1 stop il diaframma, ove possibile, la nitidezza aumenta ulteriormente: ma già a TA – secondo il mio modestissimo parere – ci si mantiene su livelli che possono dare grandi soddisfazioni. Alle focali massime (n.d.r.: 250-300mm) le performances, com’era lecito attendersi, sono inferiori. Ma – ed è questo il punto! – riescono comunque a mantenersi (sempre a mio giudizio) su un piano qualitativo più che accettabile, che valuterei come discreto. A 300mm, ovviamente, la differenza di nitidezza tra centro e bordi dell’immagine è più marcata, così come la vignettatura (evidente, però, solo su sfondi uniformi dal colore chiaro come il cielo). Comunque, a differenza del vecchio 70-300 ED, la focale di 300mm sul nuovo arrivato è perfettamente usabile e non si riscontra, perciò, quel più che evidente decadimento qualitativo che invece inficiava le immagini scattate col suo citato predecessore. Inoltre, con un leggero tocco di maschera di contrasto in fase di PP, si può agevolmente ovviare a qualche piccola sbavatura. Per quanto concerne le altre misure complementari, nell’uso limitato che ne ho fatto finora, non mi sento di dare un giudizio definitivo sulla distorsione, che comunque mi sembra discretamente corretta. Ottima, invece, mi è apparsa la resistenza al flare nei controluce anche estremi, dove però ad una più accurata analisi ho potuto evidenziare piccole sfrangiature di colore/aberrazioni cromatiche, ma in entità tale da poter essere facilmente gestite in PP. In definitiva posso dirvi che ne sono più che soddisfatto e che la resa dei soggetti fotografati mi ricorda per certi versi quella del vecchio AF 70-210 f/4,0-5-6!
Un discorso a parte merita il VR. Il sistema è davvero assai efficiente e posso assicurarvi, senza timore di sbagliare, che sarà in grado di stupirvi allorché vi sorprenderete a fotografare in condizioni di luce prima d’ora inimmaginabili usando un 300mm! Tuttavia, nell’uso pratico ho potuto personalmente constatare che, pur avendo la mano abbastanza ferma, è bene non chiedere miracoli con tempi più bassi di 1/60s alla focale di 300mm o di 1/30s alla focale di 200mm. Il che, ad ogni modo, è già di per sé straordinario!
Sperando di avervi reso gradito omaggio, vi allego qualche scatto, pur conscio del fatto che non sarà possibile trasmettervi in pieno tutte le considerazioni sin qui espresse.













Saluti a tutti e buone foto.