QUOTE(Francesco_Costantini @ Oct 9 2013, 02:15 PM)

Pausa pranzo. Ovvero; tempo libero per risponderti.
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Francesco
Permettimi ancora una considerazione.
Tieni conto che gli esposimetri delle digitali, oggi, sono veramente formidabili. Il sistema Matrix considera una montagna di cose che confronta con un database interno, e per chi usa gli AF, anche la distanza dal soggetto. Quello che è sorprendente è la capacità di ingaggiare l'immagine praticamente al buio e in certe fotocamere non esiste praticamente errore. Questo per dire che il modo più economico per avere un buon esposimetro è usare quello della digitale, a patto di volersi portare dietro il corpo digitale anche se si esce con intenzione analogica. Mi rendo conto che non è comodo, ma è efficacissimo. Con la D4 io uso poco lo Spotmeter Pentax, perchè faccio con quello interno. Metodo abbreviato: scelgo il valore di luminanza della scena più significativo per me e decido, misurandolo, in che zona deve cadere. Segue la lettura della zona più scura e di quella più chiara solo se voglio controllare e se mi interessano molto.
Con la Rolleiflex, invece, mi diverto ad usare lo Spotmeter di più. Ma mi piace anche fare senza....
Poichè tu vuoi sperimentare il Sistema Zonale (quando ti sarai allenato un po', diventa una roba molto veloce da attuare...) il modo più efficace e direi l'unico per poterlo praticare è quello di avere un esposimetro spot. Ma spot secco, in modo che tu possa fare una misurazione il più puntiforme possibile. Diversamente rischi di andare in confusione. Qualunque esposimetro che ti permette questo va bene.
Prova però in questo modo anche con la digitale: individua la parte della scena per te più importante. Misurala. Avrai, come ben sai, la coppia T/D che fa cadere per quella parte in Zona V. Decidi in che Zona deve cadere quella tua parte e modifica l'esposizione se è necessario.
Parliamoci chiaro: non è che esistono decine di esposizioni possibili. Il tutto si riduce, generalmente, a qualche stop sotto o qualche stop sopra. Ma il processo mentale che è impiegato favorisce moltissimo la consapevolezza di quello che si sta facendo e modifica radicalmente l'approccio generale.
Altra cosa detta che è verissima: il sensore digitale, sembra una diapositiva a colori ma si comporta come un negativo. Il NEF/RAW non a caso è detto Negativo Digitale (DNG). Sottoesporre è velenoso per motivi ben precisi e quindi è meglio andare un po' a destra con l'istogramma, avendo spazio per farlo.
Il sintesi estrema il processo riserva molti bit e quindi molte informazioni, nelle zone luminose e pochi bit nelle zone scure. Spostando l'esposizione a destra, si porta la maggior parte dell'immagine verso le zone piene di informazioni.
Ma, anche in questo, non c'è nulla di nuovo. Mi pare che ci sia un po' di confusione nei termini che usate, ma dite tutti la stessa cosa giusta che è poi un fondamento classico: esporre per le ombre, di analogica memoria, significa proprio questo: spostare l'immagine verso l'alto perchè portando le ombre in una Zona più alta, compatibilmente con le luci forti, è proprio ciò che facciamo in digitale spostando a destra l'istogramma.
Niente di nuovo sotto il sole.
Quanto alla frase che hai riportato... come non essere d'accordo? Qui manca completamente una cultura fotografica. Responsabili le Aziende ma anche i nostri fotografi locali che hanno fatto poco e niente per una buona divulgazione e il riconoscimento di un'arte, chiudendosi in vasi non comunicanti.
Non ce lo dimentichiamo che, oggi, fotografare è portare la camera all'occhio e scattare. Basta. Finito. Foto perfetta.
Ed è così che siamo invasi da milioni di fotografie al giorno pefette e senza nessun significato. Foto inutili.
Feisbuc raccoglie da solo 20 milioni di foto al giorno...
Vatti a guardare le foto e la storia di Vivian Meier...
Statemi bene. Il lavoro mi chiama in trasferta.